François Kahn, nell’arco di oltre quarant’anni di vita nel teatro, ha attraversato con rigore questa dialettica, dando ampio spazio a lunghi e intensi momenti dedicati esclusivamente alla trasmissione dei saperi teatrali. Una scelta marchiata a fuoco dall’incontro con un grande maestro del Novecento come Jerzy Grotowski. Infatti, dalla metà degli anni Settanta e fino al 1981, partecipa come guida a diversi lavori para-teatrali del Teatr Laboratorium diretto dal maestro polacco, per poi continuare la sua personale ricerca fino al 1985 all’interno del Gruppo Internazionale l’Avventura di Volterra. È nel 1986 che Kahn ritorna a confrontarsi direttamente con la creazione spettacolare, sia come attore che come regista, grazie al lavoro svolto all’interno del Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera, diretto da Roberto Bacci. Dalla metà degli anni Novanta, orienta la propria ricerca sul progetto “Teatro da Camera”: trascrizione drammatica in forma di monologo a partire da alcuni testi letterari (Proust, Nerval, Kafka), presentati in spazi non teatrali per un numero limitato di spettatori. Un progetto che verrà ripreso alcuni anni più tardi, dopo alcune importanti collaborazioni con il Centro Teatrale Bresciano, e dopo aver creato una propria associazione culturale (Dedalus, 1999). Negli ultimi quindici anni, François Kahn ha dedicato una parte decisiva del proprio lavoro all’attività pedagogica, con laboratori teatrali svolti in Italia, Brasile, Russia e Israele; oppure conducendo seminari negli ambiti formativi proposti dalla Scuola D’Arte Drammatica “Paolo Grassi”, dall’Accademia dei Filodrammatici di Milano e dalla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine.